Guardò le luci sulla costa interrompersi per un breve tratto lungo il confine per poi proseguire fino a dove l'acqua inghiottiva tutto.
Il mare era piatto come una tavola e il sussurro dell'onda lo cullava teneramente.
Pensò alla contemporaneità delle azioni di sette miliardi di persone che nello stesso momento, in qualsiasi parte della terra stavano facendo ognuna qualcosa di diverso.
Erano le tre e cinquantotto di mattina, ma dopo un sonno leggero si era svegliato ed aveva cominciato a pensare a cose strane.
Pensò a tutti quelli che si stavano "divertendo" in tutti i locali della costa in quella calda notte di agosto.
Agli sguardi, alle risate, all'alcool, agli affanni, ai sorrisi e alle frasi sospese nel nulla.
Pensò al "quotidiano gioco balordo degli incontri" e si sentì come un estraneo.
Pensò che stare sul divano, seppur solo, a guardare e a sentire il mare fosse incommensurabilmente più bello.
Il cervello gli stava correndo via e fu a quel punto che all'improvviso si schiantò su un pensiero che non aveva mai avuto prima:
Dio c'è, ma se ne frega.
Egli esiste, ma non ha nessuna intenzione di perdere il suo tempo dietro alle nostre infime preoccupazioni.
Sette miliardi di esseri umani che ogni giorno vorrebbero la Sua attenzione sono veramente troppi.
All'inizio forse ci aveva provato, ma già al tempo degli Ittiti, quando il numero aveva cominciato a diventare imbarazzantemente ingestibile, aveva desistito.
Si era arreso.
E incredibilmente le cose avevano continuato ad andare più o meno nello stesso modo di prima.
E' vero, di tanto in tanto una catastrofe naturale o una guerra causava qualche problema, ma niente di veramente serio, almeno non in termini assoluti.
E Lui all'inizio ci era rimasto quasi male, in cuor suo sperava che il suo impegno o più precisamente la mancanza di esso sarebbe stato più evidente.
Poi però se ne era fatto una ragione, ci aveva guadagnato enormemente in salute, aveva smesso di stressarsi per il lavoro arretrato e aveva finalmente cominciato a godersi la vita.
Perchè aveva capito che la stragrande maggioranza dei problemi si risolvono da soli, senza che ci sia bisogno di nessun intervento esterno.
Bastava avere pazienza.
Bastava restare sdraiati sul divano.
A sentire il rumore del mare.
E su quel pensiero, lentamente si riaddormentò.
mercoledì 8 agosto 2012
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