mercoledì 22 ottobre 2008

Addicted to myself

La solitudine causa assuefazione.
Qualsiasi persona si sia trovata in una fase della sua vita a passare del tempo da sola questo lo sa benissimo.
E' per quello che il maratoneta corre.
Quando corre è solo.
Così come è solo lo scalatore.
Ed il ciclista.
E colui che medita.
E' la solitudine la vera ricchezza del terzo millennio.
C'è sempre qualcuno, c'è sempre rumore, c'è sempre il telefonino che suona.
Lo so, lo so, per la maggior parte degli umani la parola solitudine ha un'accezione negativa.
Ma non è che forse questo derivi dal fatto che l'intelligenza è virtù più rara dell'onestà?
Non è che forse il sentirsi male quando si è soli sia sintomo di scarso acume mentale?
Questo spiega anche la televisione.
Lo stordirsi di suoni ed immagini solo per evitare che il nostro cervello svolga la sua funzione: pensare.
Dio creò il mondo in sei giorni.
Ed il settimo giorno spense il telefonino e finalmente rimase solo.
O forse fece sesso

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