giovedì 9 luglio 2009

Bipolarità remota

Sono di solito dei tipi precisi.
Si esprimono con proprietà di linguaggio.
Hanno tic spesso impercettibili.
Ti parlano con fare suadente, usando i tempi che usiamo tutti.
Presente, passato prossimo, imperfetto e futuro.
E basta.
Ma poi, all'improvviso, qualcosa cambia.
E' come se un alter ego si impossessasse (carina 'sta parola con sei esse, molto sensuale...) di loro e il mostro del passato remoto cominciasse a spuntare dalle loro labbra.
All'inizio procedono abbastanza spediti, sciorinando tempi desueti ed in ogni caso non comuni alla razza padana, ma poi rallentano e di colpo si inceppano su un verbo dal passato misterioso.
Si dirà funse o fungette?
Colse o cogliette?
Corrugano la fronte, ci pensano un po' su e poi ritornano se stessi con un piccolo gesto di stizza, come se per un secondo fossero stati posseduti dal demonio.
Usare il passato remoto non paga mai.

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