lunedì 3 novembre 2008

Senza niente

Questa strana sensazione è come se io l'avessi sempre intuita.
Avvertivo la possibilità di spingersi oltre, che non poteva essere tutto qui.
E come sempre capita, quando l'allievo è pronto il maestro appare.
Possiamo passare la nostra intera esistenza a fare le stesse cose, a vivere lo stesso giorno mille, diecimila volte, senza accorgerci che la vita ci sta sfuggendo di mano.
Poi un giorno tutto cambia.
E non sempre per colpa di un evento traumatico.
Non sempre è la perdita di un affetto, del lavoro o di qualche altra sicurezza che determina questo cambiamento.
A volte succede per un dettaglio di nessun conto.
Dopo una cena squisita si apre il pacchetto di sigarette, ci si accorge che ne è rimasta solo una e si decide che quella sarà l'ultima.
Così, senza nessun motivo.
Sono proprio quelle le sfide più dure, quelle non supportate da grandi motivazioni.
Si lo so, corro troppo e molto spesso salto di palo in frasca senza nessun nesso logico, ma adoro lasciare che il mio cervello sguazzi.
Torniamo al punto di partenza.
Per tutta la mia vita ho mangiato quello che più mi andava.
Era come se quanto appreso durante i miei studi di medicina non mi riguardasse.
Noi non siamo solo ciò che sappiamo, siamo anche ciò che mangiamo.
Ma mi ci è voluto un evento "trigger".
Sarà sicuramente banale ma l'evento "trigger" è stato il fatto che avevo finito l'olio.
Ero al mare ed ero appena tornato da correre.
Morivo dalla voglia di farmi un'insalata e una busta piena di giovani germogli mi guardava ammiccante dal frigo.
La bottiglia dell'olio però era vuota.
Dopo aver versato l'intero contenuto della busta nell'insalatiera ho cominciato a mangiarla con le mani.
Senza sale.
Senz'olio.
Senza niente.
Ad ogni boccone assaporavo l'intenso gusto della clorofilla, il gusto delle foglie ed i loro differenti aromi, a seconda delle diverse qualità.
Erano tutte buonissime e l'esperienza è stata quasi eccitante.
Seduto al tramonto sul terrazzo a guardare il mare e a mangiare con le mani foglie di insalata.
Chiudo gli occhi e sento di nuovo il profumo del mare...
Può la felicità nutrirsi di così poco?
Io da quel momento ho capito.
Ho capito che se avessi continuato a non prestare attenzione a quello che introducevo nel mio corpo le cose non sarebbero mai migliorate.
And there's no mountain too high, no river too wide....

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